martedì 26 luglio 2016

IL CIBO DEL FUTURO

Tarme della farina: adulti e larve (fra gli insetti
allevati da Microvita)
Il consumo di insetti a fini alimentari è tutt'altro che marginale, visto che circa 2 miliardi di persone nel mondo si sostentano con l'entomofagia. Continuiamo quindi l'intervista a Luigi Ruggeri, fondatore di Microvita, che ci ha raccontato prima di tutto una storia d'impresa (pubblicata su Gravità Zero) ed ora ci ha spiega come ci si può alimentare mangiando insetti.

Non è possibile mangiare qualunque insetto, taluni sono tossici. La FAO ha stilato l'elenco degli insetti edibili e sono poco meno di 2000. Oggi molti parlano di insetti, in quanto stanno diventando quasi una scelta obbligata come fonte proteica alternativa, data la loro sostenibilità ambientale e la crescita continua delle bocche da sfamare sul nostro Pianeta. Ma già vent'anni fa il Prof. Valerio Giaccone scriveva sull'utilizzo delle cosiddette proteine alternative. E possiamo ripercorrere all'indietro la nostra storia e preistoria ritrovando tracce di entomofagia. Purtroppo reperire informazioni è difficile, sia per lo scarso interesse da parte degli storici dell'alimentazione, sia perché la diffusione dell'entomofagia si è verificata soprattutto in paesi sui quali le fonti sono quasi soltanto attribuibili agli esploratori. Che per gli insetti provavano solo disgusto, associando la pratica di mangiarli a condizioni di estrema povertà.

Ma quali sono gli insetti più consumati? 

Tra gli insetti più mangiati troviamo: grilli, cavallette, tarme della farina, mosca domestica, mosca soldato, termiti, coleotteri, aracnidi.
Attualmente in Italia l'allevamento di insetti è consentito come alimento per gli animali (non di allevamento) e per la lotta biologica. Per ogni insetto occorre rispettare la filiera, la tracciabilità, l'HACCP e seguire tutte le procedure prescritte dal Ministero della Sanità, esattamente come si fa per i polli. Probabilmente nel 2018, anche in Italia, gli insetti potranno essere venduti per uso alimentare umano. Già oggi, alcuni paesi come ad es. il Belgio e l'Olanda consentono - rispettando alcune restrizioni - la commercializzazione di alcuni tipi di insetti per uso alimentare umano.

Grilli (anch'essi allevati da Microvita)

Cosa mangiano gli insetti?

In generale, gli insetti sono molto specializzati e quindi non vanno in competizione fra di loro. Però il grillo è onnivoro e la mosca si nutre anche di rifiuti organici. Le tarme della farina preferiscono grano, mais e crusca. Per alimentare gli insetti sarebbe opportuno utilizzare gli scarti industriali (pensate ad una fabbrica che produce insalata, ad esempio), ma alcuni Paesi pongono divieti e restrizioni sulla provenienza degli scarti.

Come possono essere utilizzati gli insetti a tavola?

Esistono moltissime possibilità e ce ne sono altrettante da studiare: come si fa normalmente in cucina, bisogna sperimentare e capire quali abbinamenti risultano ottimali, anche tra cibo (a base di insetti) e bevande (es. tipo di vino). Per dare un'idea: nelle barrette al cioccolato, al posto delle nocciole si possono utilizzare le camole del miele. Queste ultime possono anche essere inserite nella glassa di una torta. D'altronde si tratta di larve che si nutrono di miele, di conseguenza sono dolci. Con le tarme si può fare lo stufato. I grilli? Hanno un gusto simile ai gamberetti.

Quali rischi corrono coloro che si cibano di insetti?

Detto in parole semplici: gli insetti non si ammalano, muoiono direttamente, quindi non serve il veterinario. Ad oggi non esiste evidenza di passaggio di malattie dall'insetto all'uomo. Gli insetti possono essere solo vettori.
Naturalmente esistono le allergie, a cui occorre fare attenzione. Ad esempio immaginiamo un celiaco che voglia mangiare un insetto fritto con il pane...
In ogni caso, se ci riflettiamo, dal punto di vista della salute si rischia di più con mucche, maiali e polli.

Luigina Pugno e Walter Caputo




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