venerdì 10 febbraio 2017

VITAMINA K: FONDAMENTALE PER I NEONATI E NON SOLO

E' dello scorso mese la pubblicazione da parte dell'EFSA (European food safety authority) di una Call rivolta agli stati membri per reperire i valori di riferimento che la vitamina K dovrebbe avere nella dieta di neonati, bambini, donne in gravidanza e allattamento e adulti.

Ma cos'è la vitamina K?

La vitamina K è una vitamina liposolubile che svolge un ruolo essenziale nella coagulazione del sangue e nella mineralizzazione delle ossa.
La lettera K arriva dalla parola danese Koagulation vitamin, vediamo perché.

La sua storia comincia nel 1935 quando lo scienziato danese HenriK Carl Peter Dam indicò col termine vitamina K quei composti che erano in grado di far regredire patologie emorragiche in animali sottoposti ad un'alimentazione a base di cereali e lieviti.
Lo studio successivo rilevò che la vitamina K è essenziale nel mantenere i livelli di alcuni fattori della coagulazione, in particolare perché interviene nella sintesi delle protrombina e per questo motivo viene considerata vitamina antiemorragica.
Nel 1974 venne scoperto il meccanismo di funzionamento di questa vitamina.

Esiste una sola vitamina K?

Di vitamine K ne esistono 3 e ognuna viene assorbita in una parte differente dell'intestino.
La vitamina K1 è di origine vegetale, la K2 è di origine batterica (presente normalmente nell'intestino umano) e la K3 di origine sintetica.
Il corretto assorbimento dipende dal buon funzionamento delle funzioni biliari e pancreatica. affinché ciò avvenga è necessaria la presenza nella dieta di grassi, in quanto senza la presenza di grassi le vitamine non possono essere utilizzate dal corpo umano (ricordiamo quindi la necessità di non seguire diete prive di grassi).
Poiché la vitamina K ha una breve vita all'interno del corpo umano (meno di 24h), e viene scarsamente immagazzinata, è necessario "mangiarla" continuamente.

Dove la si trova?


La vitamina k che cresce nel mio orticello

La vitamina K si trova sia negli alimenti vegetali sia in quelli animali ed in più viene sintetizzata dai batteri intestinali.
Tra i vegetali i più ricchi sono gli ortaggi a foglie verdi (broccoli, cavolo, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, spinaci, verza, ecc...), che ne contengono dai  60–365 µg ai 80–585 µg per 100 gr a seconda del vegetale.  Contengono vitamina K anche i ceci, i piselli, la soia, che ne possiedono 25–60 µg/100 gr. Probabilmente la quantità più elevata si trova nel natto: una preparazione tipica giapponese ricavata dalla fermentazione dei fagioli di soia. Il natto ne contiene 850–1000 µg per 100 gr. I latticini, le uova, la carne, il pesce, le spezie, il cioccolato ed i cereali ne hanno in quantità molto inferiori.


Come mai viene data ai neonati?

La vitamina K essendo scarsamente presente nel latte e passando poco attraverso la placenta difficilmente entra nell'alimentazione dei neonati. Inoltre nei primi giorni di vita l'intestino è "sterile", cioè privo di flora batterica.
Per queste ragioni viene somministrata ai neonati.

Quanta vitamina K dovremmo assumere?

Purtroppo i dati raccolti dall'EFSA sono parziali in quanto solo alcuni Stati europei hanno effettuato ricerche e fornito dati.

Da quelli posseduti si evince che:
- gli infanti dovrebbero assumerne tra i  23 e i 61 μg/al giorno
- i bambini tra 1 e 3 anni dovrebbero assumerne tra i  36 e i 56 μg/al giorno
- i bambini tra 3 e 10 anni dovrebbero assumerne tra i  42 e i 93 μg/al giorno
- i ragazzi tra 10 e i 18 anni dovrebbero assumerne tra i  36 e i 56 μg/al giorno
- sopra i 18 anni dovrebbero assumerne tra i  72 e i 196 μg/al giorno

Cosa succede se non assumiamo abbastanza vitamina K?

La carenza di vitamina K causa l'abbassamento dei livelli di protrombina e di altri fattori della coagulazione, con conseguente tendenza alle emorragie (epistassi, sanguinamento gengivale, intestinale, lividi, pesanti sanguinamenti mestruali) e difficoltà di rimarginazione delle ferite.
Essendo implicata nella salute delle ossa, una sua carenza può portare ad un carente controllo della formazione degli osteoclasti, e quindi alla demineralizzazione del tessuto osseo.
Inoltre contribuendo al processo chiamato carbossilazione, ostacola il deposito di calcio nelle vene, che potrebbe portare a problemi cardiocircolatori.
Infine riducendo il rilascio della glicoproteina interleuchina-6 funziona da antinfiammatorio.

Luigina Pugno

Fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Vitamina_K
http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/170117
https://www.vitamineproteine.com/tag/sintomi-carenza-vitamina-k/

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